
Lento è il suo incedere.
Morbido il suo abbraccio.
Vellutata la sua carezza.
Spiritoso il suo gorgoglio.
Si colora l’alba.
Assisto a questa bellezza
che è del mondo
e mi lacero l’anima
di solitudine e lacrime.
Dov’è la mia casa?
Dov’è la mia terra?
Dove il mio cielo?
Mi accarezza il vento
ed io, viandante dell’esistere,
cerco invano, ovunque,
qualcosa che abbia sentore
di affetto e di domesticità.
Qualcosa che possa,
anche solo per un attimo,
scaldarmi l’anima…
(Manuel Epis)