Questa storia invece è veramente vera.

Stavo guizzando nel tratto che da Cala Celeste porta a Torre Storta quando mi sono imbattuto in una Stella Marina dai bellissimi occhi celestigrigi, in topless, mollemente stesa sulla parete rocciosa, intenta a rollarsi una sigaretta di tabacco mentre, placida, prendeva il sole.
Indossava un cappello grande come una nuvola e su una delle 5 punte portava tatuato un papavero blu e un piercing. 
Quando mi ha visto, la stella marina ha abbozzato un sorriso come a dire ‘buongiorno’.
Poi si è messa le pinne e la maschera (ovviamente senza boccaglio, visto che le stelle marine non hanno bisogno di respirare aria) e con discrezione mi si è avvicinata. 
Io le ho fatto ‘ciao’ con la mano.
Lei, con soffice voce, mi ha chiesto se per cortesia potevo indicarle dei ristoranti dove si mangia bene: “Non sono pratica di qui, è la prima volta che vengo in questo mare.”
Io le ho indicato il Prato di Poseidonia, bel ristorantino a pochi metri sotto il mare, non lontano dal porto, ottimo rapporto qualità prezzo. 
La Stella Marina pensava fossi di qui e si è messa a ridere alquanto sorpresa quando le ho detto che non abito nel mare ma vivo in un fiume.
Mi fa: “Sono rari i pesci come te.”
Poi c’è stata una pausa di circa 20 secondi. Lunghissimi. 
…………
Quindi le ho chiesto dove alloggiava, se le piaceva questo posto, con chi e da dove era venuta.
“Sono sola. Cerco posti quieti dove poter stare bene e in pace.”
Ci siamo scambiati alcune altre battute, tipo “che bell’acqua”; “come fa caldo oggi”; “dalle mie parti, su al Nord c’è troppa afa” e cose così. 
Poi la Stella Marina si è tolta la maschera e ho di nuovo rivisto bene i suoi occhi celestigrigi.

Per pochi secondi il tempo si è fermato. Ho avuto come delle vertigini.
“Ah, allora ti ringrazio per le preziose informazioni” mi ha detto. 
“Figurati” ho risposto. 

Forse avrei dovuto presentarmi meglio, dirle cosa faccio cosa mi piace e magari chiederle se lei ci va su Facebook e cose del genere.
Forse avrei dovuto chiederle una sigaretta di tabacco.
Forse avrei dovuto inventarmi qualche altra questione.
Ma alla fine ci siamo solo detti
Ciao. 
“Allora, ciao” ho detto io.
“Ciao Johnny-FishEye”, ha detto la Stella Marina

Esitante, me ne sono andato.
L’orologio del mare segnava mezzogiorno e dieci di libeccio.