
In via Bravadorga c’è una lingua di terra costeggiata dal fiume dove un gruppo di amici ha saputo, divertendosi, rubare arbusti e rovi alla vegetazione selvatica per cercare di creare una piccola fetta di paradiso.
Infatti è ormai da più di un anno che ogni sabato, meteo permettendo, ci si da appuntamento al Campo e qui, oltre ad allevare alcune arnie di api, si ripuliscono le rive del fiume da rifiuti di ogni genere.
Plastica, vetro, lattine, ferro, cocci di mattoni e cemento vengono raccolti e via via sostituiti con piante aromatiche, lavanda, fiori, mirtilli, lamponi e more, che con l’acacia già esistente rendono il miele ancora più aromatizzato e profumato.
Al Campo la condivisione è il motore trainante: si lavora insieme per un progetto comune e lo scopo principale è vivere e rendere vivibile un pezzo di terra di fiume privata, finora incolta, dimenticata e maltrattata.
Il sabato pomeriggio, mentre i canoisti pagaiano instancabilmente dalla Rosta fino alla Centrale e alcuni pescatori fanno a gara con i pesci, qui è tutto un brulicare di attività.
Bruno vanga, Giovanni zappa, Stefano taglia, Anna semina, Viviana rastrella, Paolo innaffia, qualcuno canta, Luca tira fuori dallo zaino un coltello, del pane e del salame, David ha portato delle birre. Martina beve solo acqua.
Arriva in bici Veronica, ha dei semi di anguria e melone con sé.
Le ore passano, si sta facendo di nuovo sera.
Si sistemano gli attrezzi.
Ci si organizza per la prossima volta.
È tempo d’andare, le api stanno bene e tutto è a posto.
Allora arrivederci ragazzi, ciao, alla prossima, è stato bello.
A presto!
(Bianca Foglia)